martedì, dicembre 30, 2008

post Natale

sto seduto in un luogo
dove nessuno dovrebbe stare
diciamo sull'orlo di una guerra
al margine di un conflitto
tra oblio e talento
spreco il mio prezioso tempo
in maniere così sciocche
che nessun brillante
avvocato penalista dei
migliori telefilm legali americani
potrebbe salvarmi
da un verdetto di condanna capitale
definitiva senza appello
no fuoco d'artificio di riserva
zero asso nella manica stracciata

giovedì, dicembre 25, 2008

in ogni modo la si guardi

in ogni modo la si guardi
attraverso il prisma per scomporre
i colori che la compongono
la solitudine resta tale
qualcosa che
pesa e insegna
nel migliore dei casi
mi offre la forza per
distribuire in altri modi
voti e giudizi sulla trama
del passato sempre attivo
in una finestrina della mente
con le sbarre a chiudere
l'esperienza in continua condanna
trovare un senso
è possibile solo inventando
un proprio stile nel presente

domenica, dicembre 21, 2008

pre Natale

più giovane adesso di quanto
potessi inventarmi
a furia di passare e ripassare
davanti alle vetrine usate come
specchio personale
simbolo di un'epoca di sacrifici
invocati e negati
anche in periodo festivo
avverto la necessità
di una pausa una concentrazione una radura
assente nel paesaggio intorno a me
dimenticherei volentieri
ogni lucciante conquista momentanea
per sottrarmi al flusso
e mutarmi in altra forma

mercoledì, dicembre 10, 2008

Cambio di stagione

Già in passato ho provato a valutare, a pensare a lungo, forse anche troppo, ho riflettuto nelle calde sere d'estate disteso sopra l'erba un po' appuntita che mi rigava la schiena, dove fosse sepolto il segreto scintillante di una impossibile, impensabile uguaglianza. Nemmeno troppo desiderabile, se uno si concentra sul nucleo del problema. Il meccanismo della selezione naturale viene riprodotto e moltiplicato oggi in competizioni essenzialmente rivolte ad accumulare denaro privato, privatissimo, meglio se nascosto al resto della società.
Da giovane potevo cadere nel tranello, credere alla possibilità di redenzione dentro lo scintillare del capitale, immettendo il talento personale dentro un disegno di pienezza esistenziale. Così senza troppi pentimenti mi pareva fosse giusto spendersi in arrampicate, scalando le occasioni e le vie di intesa appena intraviste per concretizzare un destino di successo. Ma invecchiando, nel disordine delle relazioni, dentro le tempeste finanziarie globali, e osservando lo spettacolo cupo dell' impoverimento in agguato di moltissimi dentro la società frammentata, depotenziata, negata, nell'inverno del mio scontento, davanti alla legna che brucia allegra nel camino, comincio a credere nel comunismo magico...

martedì, dicembre 09, 2008

Costruzione

Vampiretti

C’è questo grande giardino pubblico che mi trovo a fissare in differenti momenti della settimana quando mi succede di passarci accanto.
Di giorno è popolato da bambini chiassosi tenuti al guinzaglio dalle loro madri in apprensione. Si vedono anche anziani seduti sulle panchine a godersi il sole primaverile. Un settore del giardino è riservato alle attrezzature per far giocare i piccini: colorati scivoli lungo i quali i piccoli precipitano felici senza memoria, ridenti e saltellanti. Altalene, zone sabbiose, costruzioni di tubi plastici incrociati ed incardinati a formare strutture tridimensionali da percorrere carponi o allacciati con le braccia ed il corpo pendente in giù, come soldati in addestramento. Di notte l’atmosfera cambia, virando ad un grado meno allegro. Gli alberi alti e le basse siepi acquistano una presenza minacciosa.
La scorsa notte ho sognato in modo molto vivido - con la nettezza iperrealista degli incubi che riesco a produrre - di entrare dentro questa zona di svago a notte avanzata, attirato da uno strano fenomeno : gruppetti di bambini che giocavano nel mezzo delle tenebre, ad un orario nel quale i pargoli consueti sono andati a letto da un bel pezzo. Erano soli, nessun adulto li sorvegliava. Abbandonati a se stessi. Mi avvicino incuriosito, non percepisco alcun pericolo. Quando sono a pochi metri dal primo gruppo i piccini si voltano di scatto rivelando i denti canini appuntiti luccicanti nelle piccole bocche stravolte dalle smorfie. Bambini vampiri. Brancolando tentano di afferrarmi. Fuggo correndo a perdifiato. Senza voltarmi indietro.

domenica, dicembre 07, 2008

una custodia per matite

una custodia per matite
cucita dalle tue mani
mi è arrivata oggi per posta
proviene dall'altra parte del
globo terrestre
questo pezzo di stoffa
ha fatto un viaggio
attraverso le cascate le pianure
e soprattutto i deserti che ci
dividono
adesso è con me
mi tiene compagnia

Cortocircuito

Cosa potrebbe spingerci a modificare i nostri calcoli mentali ?
La sfera, il labirinto, la revisione degli effetti collaterali, la debolezza dei mezzi impiegati, la delusione delle conseguenze impreviste, i dubbi prima del salto per il tuffatore da solo, in posizione bloccata, all'estremità del trampolino, guardando giù verso il piccolo rettangolo di acque luccicanti appena increspate...

Prodigio

giovedì, dicembre 04, 2008

Il pattinatore

Fa molto freddo oggi fuori dalla finestra.
E’ un piacere stare da questa parte domestica in cui mi trovo, immerso nel tepore, nella sostanza amichevole del mio appartamento.
Posso fare tante cose.
Posso correre lungo il corridoio tappezzato di legni, con i riflessi scuri che balzano a sfiorarmi appena percorro la distanza di slancio, con le gambe piegate ed il busto inclinato in avanti, come un pattinatore, ed in effetti pattino: sono trascinato dalla nostalgia, attraversare gli spazi vuoti della casa è una specie di condanna. Posso spogliarmi gettando la maglietta, i jeans strappati troppo giovanili per un ragazzo invecchiato come me, le mutande le lancio a formare un arco per colpire una pila di cd poggiata sul tavolo da lavoro, da giorni li ascolto e riascolto di continuo per capire a che tipo di condizione sono arrivato e dove mi piacerebbe spingermi. Finalmente nudo posso guardare nello specchio del bagno questo individuo con la pancia fuori misura, evito di fare progetti per una dieta che non riuscirò mai a fare sul serio.

Da un po’ di tempo non riesco ad impegnarmi in nulla di troppo difficile.
Diciamo che spreco il tempo. Giro intorno ai soliti problemi che intanto si ingigantiscono e mi sovrastano. Inquietudini astratte, mostri senza corpo, eppure anche in questa loro forma di incompiutezza mi terrorizzano, mi visitano durante sogni frammentati in cui sono perduto in steppe desolate notturne.