lunedì, febbraio 12, 2007

Tempo 3

Alla fine scoprirò che essere stato giovane non mi è servito a nulla. E’ un discorso denso che qui non posso svolgere in tutta la sua ampiezza. Vi basti sapere che mentre facevo lezione ai miei bravissimi studenti – tutti attenti e pronti a rispondere alle mie domande, tutti brillanti nel risolvere anche i più complicati problemi che gli sottoponevo – ho avuto questa illuminazione malinconica. Ma forse è stata colpa della pioggia intensa che oltre i vetri precipitava sulla strada con un certo fragore. Di molte utopie che mi incendiavano resta la cenere. Di tanti movimenti mentali pensati per conquistare l’anima gemella – schemi, complotti, scivoli d’istinto, azzardi – rimangono scene memorabili forse utili anche per il futuro (ma in un’altra vita). Le ore – molte, variopinte, lunghe e brevi - passate a leggere romanzi e critica letteraria oggi sfumano e formano una specie di foresta fatata. Su tutta la mia gioventù è comunque calato un velo di sogno e io stesso dubito di averla davvero attraversata.

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