mercoledì, giugno 28, 2006
QUATTORDICI
sabato, giugno 24, 2006
TREDICI
lunedì, giugno 19, 2006
DODICI
venerdì, giugno 16, 2006
UNDICI
E’ chiaro a tutti i lettori dei rotocalchi alla moda, delle riviste patinate, oliate, splendenti di pagine pubblicitarie, che il genere del momento in Italia (ma anche altrove) è il giallo: lui sì che fa mercato ! e scusate, qui dovete inchinarvi – diavolo !- fa mercato, non so se mi spiego, parlo una lingua che potete capire anche voi rimasti al passato, giurassici nostalgici che non siete altro, ancora fedeli alla povertà di un mondo incenerito …insomma per farla breve (non vale la pena di usare concetti troppo complicati) il libro giallo vende molto, la gente lo compra, la storia gialla incanta, seduce appassiona. Temo che l’intreccio malavitoso, l’intrigo criminale, piacciano perché il pubblico riconosce nelle gesta più malandrine l’immagine fedele del proprio paese, ne è orgoglioso, i crimini gli fanno l’effetto di un panorama abituale, così non si spaventa ed anzi si sente a casa là dove l’ammazzamento della fidanzata, l’eliminazione del testimone scomodo, la tortura del picciotto appartenente al clan avverso risultano tranquillizzanti riti in cui la nostra società si rispecchia. Nessuna difficoltà artistica. No signori. Nessuno sperimentalismo, nessuna avventura della forma narrativa. Regna sovrana la trama comprensibile a tutti, il mondo squadernato senza uggiose sovrapposizioni, senza scarti, ridotto ad un suo misero grado di indigesta (per me) semplificazione.
lunedì, giugno 12, 2006
DIECI
sabato, giugno 10, 2006
NOVE
La scomparsa di Enzo Siciliano pesa sulla scena della cultura italiana contemporanea in modi differenti. Genera un vuoto, un’assenza di energia e dinamismo che ci addolora e ci preoccupa anche per il futuro. Vogliamo ricordarlo come una figura molteplice: compagno di viaggi e di avventure al fianco di artisti e scrittori tra i più geniali – su tutti due nomi: PierPaolo Pasolini e Mario Schifano – ha condiviso con loro i vortici inebrianti e pericolosi di un’epoca straordinaria in cui le tendenze letterarie, le scuole critiche, i movimenti di avanguardia, si sono intrecciati a disegnare paesaggi dotati di profondità cangianti, illuminati dai fuochi di polemiche spesso aspre ma sempre vivificanti. Scrittore, intellettuale curiosissimo di altre discipline, Siciliano teneva gli occhi molto aperti anche sull’arte contemporanea e sapeva leggere il nucleo pulsante di musiche differenti. Sapeva riconoscere le fascinazioni segrete, le interconnessioni guizzanti sotto la superficie delle opere, leggeva le impronte estetiche fluttuanti da un linguaggio specifico fin dentro gli altri alfabeti concreti della realtà politica e sociale. Lo ricorderemo con rispetto ma anche con molto affetto, perché possedeva – ben saldo dentro le tante competenze più strettamente tecniche di critico fine ed inventivo – una potente statura morale. Non ha mai dimenticato che libri, quadri, film, spettacoli teatrali, filosofie, valgono naturalmente per se stessi, per la loro potenza di segno espressivo, ma al tempo stesso dovrebbero anche condurci dentro un mondo meno ingiusto di quello che ci lasciamo ogni giorno alle spalle. Questo suo felice spessore etico lo ha portato sempre a dialogare con autori tanto più giovani di lui (e spesso anche molto differenti dalla sue posizioni) offrendo la propria curiosità e disponibilità ad una azione molto concreta: dobbiamo ricordare la sua eccezionale – per impegno e durata nel tempo - attività di organizzatore di riviste letterarie, di promotore di eventi, di scopritore di nuovi talenti. Ci mancherà molto.