sabato, giugno 10, 2006

NOVE

La scomparsa di Enzo Siciliano pesa sulla scena della cultura italiana contemporanea in modi differenti. Genera un vuoto, un’assenza di energia e dinamismo che ci addolora e ci preoccupa anche per il futuro. Vogliamo ricordarlo come una figura molteplice: compagno di viaggi e di avventure al fianco di artisti e scrittori tra i più geniali – su tutti due nomi: PierPaolo Pasolini e Mario Schifano – ha condiviso con loro i vortici inebrianti e pericolosi di un’epoca straordinaria in cui le tendenze letterarie, le scuole critiche, i movimenti di avanguardia, si sono intrecciati a disegnare paesaggi dotati di profondità cangianti, illuminati dai fuochi di polemiche spesso aspre ma sempre vivificanti. Scrittore, intellettuale curiosissimo di altre discipline, Siciliano teneva gli occhi molto aperti anche sull’arte contemporanea e sapeva leggere il nucleo pulsante di musiche differenti. Sapeva riconoscere le fascinazioni segrete, le interconnessioni guizzanti sotto la superficie delle opere, leggeva le impronte estetiche fluttuanti da un linguaggio specifico fin dentro gli altri alfabeti concreti della realtà politica e sociale. Lo ricorderemo con rispetto ma anche con molto affetto, perché possedeva – ben saldo dentro le tante competenze più strettamente tecniche di critico fine ed inventivo – una potente statura morale. Non ha mai dimenticato che libri, quadri, film, spettacoli teatrali, filosofie, valgono naturalmente per se stessi, per la loro potenza di segno espressivo, ma al tempo stesso dovrebbero anche condurci dentro un mondo meno ingiusto di quello che ci lasciamo ogni giorno alle spalle. Questo suo felice spessore etico lo ha portato sempre a dialogare con autori tanto più giovani di lui (e spesso anche molto differenti dalla sue posizioni) offrendo la propria curiosità e disponibilità ad una azione molto concreta: dobbiamo ricordare la sua eccezionale – per impegno e durata nel tempo - attività di organizzatore di riviste letterarie, di promotore di eventi, di scopritore di nuovi talenti. Ci mancherà molto.

Nessun commento: