mercoledì, novembre 01, 2006

TRENTACINQUE

Un po’ di cose che mi piacciono. Ad esempio alcuni cd. Vrioon, di Alva Noto e Ryuichi Sakamoto. Questo connubio tra elettronica minimale e cellule sonore pianistiche mi ha suggerito non poche strutture visive che poi ho tentato di materializzare dentro i miei quadri…Snow Borne Sorrow, di Nine Horses. Oggi David Sylvian mi pare uno dei pochi sperimentatori accesi da un fuoco di resistenza agli imperativi del mercato pop più facile. Riflessivo e intenso, invernale e caldo al tempo stesso. Surrogate Cities, di Heiner Goebbles. Quando ho ascoltato per la prima volta questa opera – durante la trasmissione radiofonica di un concerto live di Goebbels, a Radio 3 – non credevo ai miei orecchi. Musica contemporanea al massimo grado di piacere uditivo. Senne Sing Song, di Misha Mengelberg. Ignoravo l’esistenza di questo pianista (e vivevo tranquillo) ma grazie alla casa discografica di John Zorn l’ ho scoperto. Adesso non ci rinuncerei per nessun motivo. Mengelberg non è un giovanetto, ma suona come uno scatenato ventenne. Unknown Pleasures, Joy Division, anno di grazia 1979. Questa è leggenda pura. Copertina storica. Contenuto soprannaturale. Che altro posso dirvi ? Immaginate la luce mistica dei quadri di Rothko più scuri, buttata sopra una installazione di Jannis Kounellis, il tutto dentro una stanza disegnata da Adolf Loos. Non vi basta ? Allora andiamo avanti con i libri. Aldo Rossi, Autobiografia scientifica. Guardando le sue architetture vi siete fatti l’idea di un uomo duro, dogmatico, impenetrabile ? Avete sbagliato. Leggete questi saggi/diario per scoprire l’anima di un intellettuale di stellare sensibilità. Gilles Deleuze, Pourparler. Meno arduo che nei celeberrimi saggi, in queste conversazioni Deleuze disegna chiaramente le linee fondanti del suo pensiero. E’ come entrare nello studio di un genio e mettersi a guardare dentro tutti i cassetti che vi incuriosiscono. W.G. Sebald, Austerlitz. Qui la narrazione diventa strumento supremo di conoscenza del mondo. L’autobiografia – reale o immaginaria che sia – esplode in una immensità di frammenti poi ricomposti a sorpresa con un gesto di supremo talento. Rick Moody, Rosso Americano. Leggete questa citazione: ‘Di colpo gli erano tornate in mente le notti che aveva trascorso insonne per la rivelazione di questo pensiero, in piedi davanti al frigo aperto, singhiozzando, con in mano un cartone di latte (su cui erano stampate foto di bambini scomparsi), in lacrime, sapendo che la sua vita aveva saltato la carreggiata ’. Adesso avete capito perché mi piace. Cormac McCarthy, Oltre il confine. Personaggi e tragedie stile western calati in una natura incontaminata, raccontati con la solennità e la profondità di Omero. Massimo incanto soffiato dentro geometrie narrative strabilianti. Unico mio rimpianto: essere un cane in inglese e quindi non poterlo leggere in lingua originale.

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