lunedì, luglio 02, 2007

Se fossi giovane



La bellezza alterata di una giovane donna in copertina. Il viso nascosto da una veletta cosparsa di brillantini. Nella piega della pagina, guardando sotto la camicetta traforata scopro che è stata operata per asportare un tumore al seno: vedo il segno semicircolare della cicatrice, una ferita rosso scuro in dissolvenza, vaporizzata.
Le nuvole fotografate dall’oblò dell’aereo.
L’indice dei contenuti della rivista è impostato come una prova di abilità enigmistica, con illustrazioni che dobbiamo completare a matita. Distribuzione, nomi dei collaboratori, calendario degli eventi, pubblicità, tutto in caratteri verticali simpatici da leggere.
Flacone di profumo fotografato in modo monumentale, come fosse un edificio, così incombente da sembrare una scultura neoclassica.
Volto pagina. Musicisti di un gruppo di post rock anarchico chiusi in una stanza buia dove provano a tirare i suoni sempre più filtrati attraverso i computer. Illuminati da lampadine bianchissime incandescenti i suonatori si tramutano in magri spettri ossuti.
All’aperto, ai bordi di un campo da tennis grigio che sembra pietrificato, dentro una colossale struttura riservata ad attività sportive. Oscurità intorno. Figure avanzano sopra il terreno di gioco ricoperto da uno speciale cemento plastificato che mi pare di origine vulcanica, calpestano questa materia dura spugnosa che ho già visto nei quadri di Peter Halley.
Una adolescente – capelli lunghi fluenti sulle spalle - sta seduta a gambe incrociate sopra una panca di pietra grigia che potrebbe essere una scultura ultraminimale di Donald Judd. Indossa pantaloni neri, maglietta girocollo blu di prussia. Attende novità, annoiata dalle solite stelle appiccicate al pannello di sughero.
Foto di Charles Bukowski vecchio (alla fine, diventato scrittore di successo mondiale) a torso nudo, in mutande, in una camera, davanti ad una parete decorata con una pittura murale stile Sol Lewitt, con sezioni di vari colori disposte come fette di una torta. In canottiera bianca, barbuto e serio, appoggiato allo stipite di una porta bianca immacolata. In un'altra immagine cammina all’esterno, lo sfondo è una strada costiera segnata da una sfilata di rigogliose palme, ha l’aspetto di un orco soddisfatto del bottino catturato. Poi è nudo seduto sopra il letto, imbolsito, non mostra la faccia all’obbiettivo, emana una certa malinconia, accasciato senza soluzione dentro la sua villetta. Stravaccato in poltrona, in mano tiene salda una lattina di birra, sembra che non si lavi da diverso tempo. Sorridente, tutto ripulito e ravviato, vestito in modo raffinato, seduto al tavolo di un signorile fast food. Sta mangiando patatine giallissime mescolate ad una materia simile a pollo fritto, nell’enorme bicchierone di carta immagino ci sia della birra.
All’interno di una galleria di arte contemporanea. Un giovane in abito intero scuro, camicia bianca. Guarda pensoso una parete ricoperta con fotografie a colori di medie dimensioni, ognuna sotto vetro ed incorniciata. Pieghe della pelle umana ingrandite.
Periferia. Un profilo oppressivo di case popolari riprese dal basso. Nella parte inferiore di queste costruzioni ci sono massicci interventi di artisti di strada, graffiti con ritratti di personaggi che si tengono per mano, o forse si picchiano selvaggiamente, non risulta chiaro (anche guardando con attenzione). Cielo bianco. L’ intonaco dei muri esterni, scrostato, trasmette l’idea di trasformazioni senza risarcimento. Povertà, molta trascuratezza del destino.
Festa di lusso. Sono presenti attori famosi e cantanti alla moda. La bellissima modella è vestita con una camicetta bianca a pallini. Altri elegantoni sono venuti al party in pigiama, con il maglione verde della mamma contestatrice negli anni Settanta, o in tenuta punk con sfumature country che aggiungono un tocco sbarazzino.
Il concetto di bellezza dovrebbe essere riconsiderato, fatto a pezzi, rimontato in forme meno usuali.
Una specie di centrale ad energia solare dominata da una gigantesca sfera di fuoco.
Lo scrittore giapponese Yukio Mishima raffigurato come un supereroe dei fumetti, come San Sebastiano trafitto dalle frecce, mentre indossa il costume ufficiale che era in uso tra i membri del suo esercito privato. Giro pagina. Il corpo a terra, decapitato con accanto la testa. Penso al suo spettacolare suicidio nel 1970.

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