sabato, agosto 19, 2006

VENTUNO

Ho comprato per la prima volta Station to Station di David Bowie nel 1976, l’anno in cui uscì. All’epoca ero un appassionato del Duca Bianco, esattamente come lo sono oggi. Acquistai il disco di vinile, il giurassico trentatré giri, con la stupenda copertina modernista che mi affascinò almeno quanto la musica contenuta dentro i solchi. Lo ascoltavo nella mia stanza situata in alto, con vista – parziale, purtroppo – sull’Arno e sugli Uffizi. Ricordo di avere trascorso lunghi periodi immerso nei battiti e nelle romantiche folate di quelle canzoni così eleganti e stilizzate, calde e fredde al tempo stesso, ideali per fantasticare ad occhi aperti sopra le sorprese che il futuro mi avrebbe riservato. Qualche punta di malinconia collocata nel giusto spazio. Preferivo ascoltare il disco di sera: mi pareva che fosse stato composto secondo uno spirito notturno e volevo essere fedele all’idea complessiva dell’opera. Guardando attraverso i vetri della finestra mi lasciavo ipnotizzare dai riflessi dentro l’acqua scura punteggiata di luci in flebile oscillazione. Altre volte la pioggia sembrava incidere la materia stessa del fiume trasformandola in una sorta di opaco metallo liquido. Insomma sono stati dei bei momenti di solitudine. Alla bellezza dei pezzi si sommava l’alone mitico dell’ Uomo che cadde sulla Terra, anche il film mi piacque moltissimo. Ho comprato da pochissimo la versione in cd, rimasterizzata. Devo dire che assolutamente niente dell’incanto originario di queste musiche è andato perduto. Ancora adesso le canzoni scintillano come cristalli dal design avveniristico, la voce di Bowie accompagna i miei pensieri dentro città e foreste. Ho un po’ meno futuro davanti a me, sono invecchiato. La musica invece- come accade con le opere riuscite – mi pare fresca e commovente come appena creata. Trenta anni fa. Le copertine brillavano nelle vetrine dei negozi di un tempo. Ma il treno si sta rimettendo in movimento. Da stazione a stazione. Prende velocità e attraversa memorie, tempi, gusti, cambiamenti, rivoluzioni svanite.

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