martedì, maggio 01, 2007

Canyon 5


Tutto comincia con queste tracce di energia che mi sforzo di seguire.
Se guardo davanti a me scorgo il passato, solidificato, infranto e ricomposto nella distesa di neve con dentro stampate le nostre impronte, un paesaggio per grazia immensa confluito negli occhi tuoi azzurri dove sempre danzavano scintille imprevedibili che non esistevano in altri luoghi.
Bagliori, tentazioni irresistibili mi richiamano alla condizione di vivente perduto, desiderante, caduto nell’imbuto, inciampato nella frenesia di scovare un’ultima possibilità di averti, di stringerti, di toccarti più a fondo.
I migliori progetti razionali lanciati via senza esitazione. Una palla di stracci incendiati calciata a trattenere qualcosa di struggente dal futuro.
Sconfitto dalle ambizioni deviate, dalle attese eccessive, dalle infantili pose. E pensare che mi specchiavo nelle vetrine sperando di riconoscermi come una divinità per sempre giovane! mi sentivo immortale, protetto dal dolore, a passeggio sopra una scena arredata solo per accrescere lo splendore dei gesti e delle parole!
Se avessimo avuto il tempo di stare insieme per quella piccola eternità tascabile tanto sognata… io tuo allievo, incantato davanti alla quieta saggezza di donna angelica, maturata dentro i venti polverosi del reale, sfuggita – non posso immaginare come, forse solo per magia - alle distruzioni, alle lacrime…

Nessun commento: